Insieme a quella fucina di idee e iniziative che è Mino de L’Orecchietta e alle aziende vinicole della mia zona, mi sono trovato coinvolto in questo evento che vi segnalo: Una frisella sul mare, ovvero la presentazione del libro di Pierpaolo Lala di Fornelli Indecisi: “Una frisella sul mare. Canzoni, ricordi e ricette da spiaggia” (Lupo Editore), un libro ideale da cantare, leggere e “consumare” sotto l’ombrellone …
Alla presentazione prenderanno parte, oltre all’autore, Lea Iaia, dottoranda di ricerca in Economia aziendale dell’Università del Salento e Pino De Luca, giornalista enogastronomico. Le aziende che partecipano alla creazione dell’evento sono la già citata L’Orecchietta, Cantele, Magistravini, Lucio Leuci, Feudi di Guagnano, Taurino, Candido. E la nostra ThePuglia, ovviamente.
Durante la serata sarà possibile conversare informalmente e degustare la pizzica rustica prodotta da L’Orecchietta, accompagnata da una selezione di vini bianchi e rosati delle aziende vinicole. Insomma, una bella serata informale e conviviale per conoscere un pezzo di Salento in maniera diversa.
Informazioni sul libro
Dopo “50 sfumature di fritto. Piccolo Manuale Untologico” la crew gastronomica di Fornelli Indecisi, guidata dal patron del concorso di cucina dozzinale, giornalista ed ex chitarrista di falò Pierpaolo Lala, torna con un libro ideale da cantare, leggere e “consumare” sotto l’ombrellone.
Il libro, un’idea a due menti e quattro mani del patron e del giornalista, scrittore e musicista Osvaldo Piliego, nasce dalla consapevolezza di un assurdo paradosso. In quale posto e in quale stagione si mangiano, fino allo sfinimento, cose pesantissime e dure da digerire? La risposta è drammatica: in spiaggia, d’estate. L’estate, nel Salento, è sinonimo di “stanato”. La traduzione è molto semplice: tegame o teglia da forno in acciaio. Ovviamente può essere anche in altro materiale o usa e getta ma il concetto resta invariato. Anche perché lo stanato ha bisogno sempre, per essere infornato, di un complemento di specificazione. Ossia uno stanato di parmigiana, uno stanato di pasta al forno, uno stanato di cannelloni, uno stanato di melanzane ripiene, uno stanato di focaccia, uno stanato di pizza di patate. Lo stanato da solo non esiste, è come dire “bottiglia”. Di cosa: di acqua? di birra? di vino? di succo di frutta? di olio extravergine d’oliva?
Ognuno di noi ha molti ricordi “ambientati” in spiaggia o al mare. Tutti abbiamo una colonna sonora, soprattutto quella dei falò, ormai vietati. Le spiagge dove abbiamo passato le nostre infanzie ci fanno sempre sorridere e tornare alla mente le corse pinnate o le prime fidanzatine. E come dimenticare le ricette e le giornate passate a sfornare e trangugiare “stanati” carichi di parmigiane, paste al forno, cannelloni, peperoni ripieni, cozze gratinate.
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