Tra tutte le ricette di Pasqua più caratteristiche del Salento, ma in genere è una ricetta diffusa in tutta la Puglia e credo anche in Basilicata, ci sono quelli che qui noi chiamiamo puddhricasci. Un termine difficile da pronunciare per chi viene da fuori. Un termine che ho provato a tradurre in italiano, ma … non ci sono riuscito. Chi può darmi una mano nel trovare il corrispettivo italiano lo può fare nei commenti. Li puddhricasci sono tradizionali del periodo di Pasqua, non a caso hanno l’uovo al loro centro, come potete vedere dalla fotografia in apertura. Per farvi intendere la cadenza temporale sempre precisa a Pasqua, sono ben 2 anni che cerco di fotografarli per mostrarveli e puntalmente dimenticavo di farne le fotografie: mi è toccato sempre aspettare la Pasqua successiva! Li puddhricasci non sono un dolce, sono salati. E’ una delle forme di pane tra le più saporite per me: lo puoi mangiare tranquillamente senza nessun ingrediente di accompagnamento, il pane è buonissimo di per sè. Perchè? Perchè ha già nell’impasto il segreto, che vi svelo nella ricetta che segue.
Ingredienti per fare li puddhricasci
1 kg di farina | 200 ml. di olio extravergine di oliva | 100 ml. di anice | Un lievito di birra | Un po’ di cannella | 1 arancia | buccia di limone | 5/6 uova | Sale e pepe
Preprarazione dei puddhricasci
Noi solitamente lavoriamo la farina per fare l’impasto direttamente su una tavola di legno. Fate una fontana con la farina e mettete al centro gli ingredienti. Prima il lievito con un po’ di acqua calda per farlo sciogliere e il sale. Poi tutti gli altri: l’olio, l’anice, la cannella, un’arancia (grattugiamo la sua buccia e poi mettiamoci anche il suo succo), una buccia di limone anch’essa grattugiata, il pepe. Lavorate per bene il tutto, impastate con le mani a lungo fino a che tutto l’impasto si sia amalgamato. A parte, prepariamo le uova: lasciamo le uova per 2 o 3 minuti in acqua calda. Questo passaggio servirà affinchè le uova non si rompano una volta messe nel forno (passaggio successivo).
A questo punto, possiamo preparare lu puddhricasciu. Lavorate la pasta a mo’ di salame lungo, create una treccia e mettete due uova al centro. Le forme classiche dei puddhricasci sono due: o con due uova (treccia) oppure con un solo uovo (cerchio), le potete vedere nelle foto successive. Se vi rimane parte dell’impasto e non avete più uova, fate dei semplici panini. Noi li chiamiamo puddhrica (al singolare) o puddhriche (al plurale): squisite, si sente l’arancio, il limone, … Create le forme, lasciate lievitare per un paio d’ore, coprendole con delle coperte per tenerle al caldo. Quindi, infornateli e cuoceteli per tre quarti d’ora circa, come si farebbe con il pane. Cuocete anche a 200 gradi, tenete d’occhio però affinchè non si brucino. Vi lascio con altre fotografie, l’ultima delle quali è la puddhrica e vi auguro una BUONA PASQUA a tutti!
Ciao Anna, grazie per la segnalazione. Come ben sai, ogni paesino del Salento ha il suo nome esatto, nel mio è appunto puddhricasciu e il pane si chiama puddhrica! A presto, Fabio.
Il nome esatto di questo pane è “PUDDHASCI” e significa piccoli polli, per l’usanza di dargli la forma di galletti, se erano destinati ai bimbi maschi. Se erano destinati alle bimbe avevano la forma di bamboline o di cuori. Questo nella mia terra, il SALENTO.
Non è proprio così anche io sono del Salento ma ogni paese gli da un nome diverso nel mio paese si chiamano puddichi nel paese di mio marito scarcedde eppure siamo distanti solo una 10 di minuti il paese mio dal suo e negli altri paesi limitrofi uguale cambia il nome . Nel mio paese la ricetta è uguale ma si usa mettere anche i semi di finocchio che secondo me danno veramente un tocco in più come sapore