Al mio paese, Guagnano, si tiene la sagra dell’uva cardinal dal 30 luglio all’1 agosto. E’ una sagra che giunge alla trentunesima edizione, una sagra che quest’anno mi vede diretto partecipante perchè gli organizzatori mi hanno fatto la graditissima sorpresa di conferirmi un riconoscimento: Ambasciatore del Negroamaro. Vi spiego tutto di seguito.
La zona del mio paese è la zona del vino per eccellenza di tutta la Puglia, la zona dove si trova la DOC più importante: Salice Salentino DOC. Sono tante le aziende vinicole di successo in quest’area, aziende che vinificano soprattutto negroamaro. Non sbaglio se dico che la mia zona è il regno del negroamaro. A tutta questa bontà, si aggiunge anche un’uva da tavola pregiata e buonissima, l’uva cardinal appunto (in dialetto detta semplicemente cardinale). Noterete all’entrata di Guagnano un cartello con la scritta “Benvenuti nelle Terre del Negroamaro” e subito dopo “Guagnano, paese dell’Uva Cardinal”. Un paese molto vinicolo certo, forse il più vinicolo in assoluto. Da trent’anni, dicevo, si svolge la sagra dell’uva cardinal, voluta fortemente da quattro persone: Gianvito Rizzo, Carlo Verderame, Enzo Carbone e Totò Pezzutto che in quel tempo crearono la Cooperativa 31 luglio. Trent’anni fa di cardinal ce n’era davvero a tonnellate, adesso molto meno, potrei definirlo ormai un prodotto di nicchia, ma nicchia nicchia, ragion per cui venire a questa sagra. Un tempo quest’uva da tavola veniva venduta nei mercati del sud Italia, dalla Campania alla Calabria alla Puglia, fino anche a Udine e Trieste. Altri periodi, adesso la commercializzazione avviene a chilometro zero. Ma come è quest’uva?
Si produce in tendoni come quello precedente in fotografia, ma anche in impianti a spagliera. E’ un’uva speciale, vi suggerisco di assaporarla, è unica. E’ una delle uve da tavola più delicate in assoluto, presenta una sorta di patina sull’acino, uno strato vellutato (vedete la fotografia in apertura): non è possibile toccarla con le mani o con qualsiasi altra cosa per non rovinarla, quando la si raccoglie bisogna davvero prestare un’attenzione altissima altrimenti al minimo tocco l’acino perde la sua caratteristica di velluto. Diventa lucida. Non più buona. Ha una buccia quasi inesistente, sottilissima, che si rompe alla minima goccia di acqua. Ed è un’uva croccante, piena. Avete mai trovato delle caratteristiche simili in un’uva da tavola? Vi elenco i motivi per cui vale la pena assaggiarla e venire a Guagnano a questa sagra:
1. Ha caratteristiche uniche: patina vellutata, croccantezza
2. E’ una specie rara: sono pochi i produttori che la producono ancora
3. E’ una delizia che non trovate neanche al Mercatino del Gusto di Maglie che si tiene tra pochi giorni
In quanto a me, sì: mi daranno il riconoscimento di Ambasciatore del Negroamaro. E’ un onore. Ringrazio pubblicamente gli organizzatori per aver pensato a me per questo riconoscimento. La premiazione sarà domenica 31 luglio 2011, insieme a me verrà premiato Fedele Ricciato con il premio “Radici del Negroamaro”. Vi racconterò come andrà nei giorni successivi. Durante la sagra comunque, oltre a degustare l’uva cardinal, potete anche assaggiare i pezzetti di carne di cavallo, l’altra specialità locale, e bere il vino della Cantina Sociale di Guagnano gratuitamente. Ci sarà anche musica con pizzica, canti popolari e balli.
Salve .. tanti e tanti anni fa mio nonno avendo dei cugini a Guagnano si fece piantare un pergolato della Cardinal a Torre ovo marina dove abbiamo casa da tanti anni… e tutt’ora conservo gelosamente questa favolosa varietà .. ora che so che è rara la terrò ancor di più gelosamente in vita… qualità unica fantastica …
Sono alla soglia dei sett’antanniabito a Pavia ma fino a 25 anni ho vissuto a trinitapoli nella provincia di Foggia, dove tra i tanti ricordi del buon cibo quello che più mi manca è l’uva cardinale, per me no ha eguali per il suo aspetto quella patina opaca che da il senso di freschezza ma soprattutto il suo profumo, purtroppo nella mia provincia non si produce più ed é praticamente introvabile, non so cosa darei per assaporare quel sapore incondondibile e la sua croccantezza.
Siete bravi e forse unici a coltivare questa varietà ormai in estinzione. Un caro saluto
Ciao Francesco, è bello sentire di appassionati di questa uva in via di estinzione! Secondo me è l’uva da tavola più saporita del mondo, ma talmente delicata che è difficilissimo coltivarla. Dalle nostre parti c’è ancora qualcuno che lo fa. A presto, Fabio.
Ciao Gianvito, ti ringrazio. Non appena mi hanno contattato per dirmi del riconoscimento, ho iniziato una mia piccola e personale ricerca sugli albori di questa nostra sagra e ho ricevuto le informazioni che hai potuto leggere nel post. Ci vediamo presto!
Complimenti per il riconoscimento Fabio, che ti premia dell’impegno continuo in favore del nostro territorio. E’ strano a dirsi ma curiosamente certe notizie le apprendo dalla Rete pur abitando nello stesso paese. A proposito ,dove hai pescato la notizia sulla paternità della sagra? Ti saluto sperando che la prossima edizione sia quella giusta per valorizzare veramente un prodotto della nostra terra e non una delle tante e inutili sagre salentine!
Ciao Maria, assaggia il cardinale, domani ci sono gli Alla Bua con pizzica. Io domani non ci sarò, sarò lì domenica. Ma, a mio avviso, è meglio se vai domani alla sagra chè è sabato. Ti puoi anche fermare di passaggio per Lecce, vedi che la sagra termina non tardi, ok?
Grazie Fabio, ottimo suggerimento faro’ di tutto per esserci, magari domani. Complimenti per il riconoscimento, sicuramente meritatissimo!
Una volta c’era lo slogan l’uva che scricchiola. Buonissima sono cresciuto con Lei. Peccato che me la perdo anche quest’anno.
Jacopo! Lo penso anche io, mi piace. Così come mi piace rivederti dopo tanto tempo e soprattutto vederti per la prima volta sul mio blog!
Top, “ambasciatore del negroamaro” suona davvero bene.