A volte la grandezza e la meraviglia sono caratteristiche paradossalmente negative. Più che altro lo sono per chi sta lì attorno. Pensiamo per esempio a un giovane faggio che ostinatamente prova a crescere in una faggeta antica. Pensiamo alle opere letterarie cosiddette minori solo perché confrontate con la fama e la suprema arte dei più conosciuti capolavori (primo caso che mi viene in mente: le Satire offuscate dall’Orlando Furioso dell’Ariosto). Un destino non del tutto dissimile può capitare anche con i luoghi geografici, e può capitare ancora di più in Puglia, troppo spesso celebrata (per carità: assolutamente a ragione) per le trasparenti lucentezze del proprio mare, per le calde atmosfere del proprio sole, per le bianche calci delle proprie case, per gli indimenticati ricordi dei propri cibi. Nessuno, o comunque pochi, troppo pochi, dicono che la Puglia è verde. E quando lo dicono, semmai, alludono all’olio extravergine di oliva.
Quando al rientro da una vacanza si dice, frettolosamente, magari davanti alla macchina del caffè, che si è andati in Puglia, subito ci si sente replicare ah, beato te: sei andato al mare! E se uno invece avesse prenotato un hotel sul Gargano? Già il grande Giuseppe Ungaretti mostrò una grande ammirazione per la varietà di quanto sul Gargano poteva trovare. Come si trova in Vita di un uomo, non poté esimersi dallo scrivere “Il Gargano è il monte più vario che si possa immaginare […] faggi e cerri che hanno 50 metri d’altezza e un fusto d’una bracciata di 5 metri […] con abeti, aceri, tassi; con un rigoglìo, un colore, l’idea che le stagioni si siano incantate in sull’ora di sera […] caprioli, lepri, volpi … .”
E per fortuna è ancora oggi così: pensiamo per esempio all’enorme serbatoio di biodiversità che il promontorio pugliese offre, valendosi in questo di un clima molto vantaggioso caratterizzato da venti settentrionali che si caricano di umidità. Troviamo faggete, Pino d’Aleppo, macchia mediterranea, querceti, cerri, lecci, boschi misti con ornelli, frassini, olmi, ecc. In tutto contiamo oltre duemila specie botaniche, quasi 200 specie di uccelli. Spettacolare è anche il fenomeno del carsismo, davvero evidente nel caso della dolina Pozzatina, (profonda più di 100 metri, diametro di circa 500), la più grande d’Europa, e all’origine della particolarità della celebre Vieste, dato che deve la propria organizzazione urbana proprio al fenomeno del carsismo garganico. Sono andato al mare? Sono andato in montagna? Sono andato in grotta? No, più semplicemente sono andato in Puglia.
Massimo Gregori
Massimo Gregori nasce – e cresce – come montanaro convinto. Pur avendo imparato ad amare i diversi tipi di paesaggio e specialmente l’indubbio fascino delle destinazioni tipicamente marine, non rinuncia a un po’ di prurito quando sente sminuire delle località varie ed articolate in nome delle loro spiagge dorate. E’ questo, per esempio, il caso del Gargano.
Scrivi un commento