Questo post è stato scritto da Made in Masseria, uno shop online di prodotti tipici pugliesi, che offre una selezione delle migliori specialità locali dell’enogastronomia di Puglia e Basilicata. E’ un progetto che nasce dall’idea di alcuni produttori, distributori e organizzatori del processo produttivo per promuovere la qualità dei prodotti tipici della terra di Puglia e Basilicata. Contatto Facebook @MadeInMasseria.
La Puglia è una regione ricca di paesaggi meravigliosi, coste e spiagge mozzafiato, foreste di ulivi centenari e tradizioni che affondano le radici nei tempi più antichi. Da anni la regione è diventata una delle mete più ambite dai turisti di tutto il mondo, una regione famosa non solo per le proprie bellezze paesaggistiche, ma anche e specialmente per i prodotti tipici pugliesi che incantano al primo assaggio. In questo articolo raccontiamo dieci piatti e prodotti tipici pugliesi che hanno reso questa tradizione culinaria un patrimonio riconosciuto ovunque, dai più noti fino ad arrivare all’anima nascosta di produzioni e ricette della nonna che non tutti conoscono. Per ora …
Sivoni e cicorielle selvatiche
Le campagne pugliesi offrono una ricca scelta di erbe spontanee commestibili, dalle tante proprietà e dai gusti rari. Su tutte le “malerbe”, le più celebri sono sivoni e cicorielle selvatiche. Tra i piatti tipici pugliesi più autentici, sivoni e cicorielle selvatiche sono l’emblema di una tradizione contadina povera che ha saputo sfruttare ogni frutto offerto dalla propria terra, anche quelli selvatici. Su ogni strada di campagna, in ogni campo coltivato e persino a ridosso del mare sivoni e cicorielle animano i suoli e spuntano con forza ed energia ovunque in tutta la regione. Sono ricchi di omega 3, potenti depurativi e diuretici. In cucina sono protagonisti di tante ricette tipiche da sivon e fav, alle pizze rustiche farcite con queste malerbe fino alle frittate. Il loro gusto amaro li rende riconoscibili in ogni pietanza e si sposano con i gusti piccanti e sapidi. Un must da provare durante le vostre vacanze.
Focaccia Barese
Camminando per le vie dei piccoli paesi e delle città più importanti della provincia di Bari è facile incontrare l’inconfondibile odore della celeberrima focaccia barese. La focaccia è uno dei prodotti tipici pugliesi e dal nord al sud della Puglia sono tante le ricette che vedono protagonista questa bontà fatta con semola rimacinata, farina, olio extravergine di oliva, sale e lievito (possibilmente pasta madre). La ricetta che però è conosciuta in tutto il mondo è senza dubbio quella della focaccia barese. La storia vuole che la focaccia barese sia in realtà nata ad Altamura o Laterza per sfruttare il forno nel momento della sua accensione. Nel passato ogni fase di calore del forno era importante e non veniva sprecato alcun grado. Si iniziava appunto con le focacce quando il forno aveva le temperature più basse, per poi infornare il pane, nel momento di picco e infine i biscotti quando la temperatura calava. I cultori della focaccia barese vogliono che nella ricetta della massa molto liquida ci sia anche la patata lessa, altri, invece la preferiscono senza. Il condimento è uno e solo: pomodori e olive. Girovagando per le vie della città vecchia barese potrete assaggiare la focaccia barese aperta e farcita con mortadella. Una goduria!
Friselle
Questo prodotto tipico pugliese arriva dal Salento, ma è diffuso in tutto il tacco d’Italia: parliamo della frisa o frisella. Questo prodotto da forno è uno dei più particolari e dei maggiormente utilizzati in cucina, specialmente nella stagione estiva essendo facile da condire e da servire, leggero e fresco. La frisella pugliese è un “tarallo” di grano duro o di orzo che viene preparato al forno. Dopo la prima infornata viene passato una seconda volta al forno per essere biscottato e ottenere la consistenza tipica di questo strabiliante panificato. La massa, preparata con farina, olio, sale e lievito viene arrotolata su se stessa e pressata ai quattro angoli per donare alla frisella la sua forma tipica. Si tratta di un prodotto antico nato dalla necessità di conservare a lungo i panificati e poterli utilizzare durante tutto l’anno. Originariamente le friselle venivano bagnate – o sponzate – in acqua di mare per poi essere condite. Oggi non viene più utilizzata l’acqua di mare e vengono corredate solitamente da pomodorini freschi, origano e olio extravergine. Si possono aggiungere capperi e cipolla cruda e qualsiasi altro ingrediente o addirittura frantumarla per utilizzarla in insalate e cialledde.
Rustico leccese
Continuando il nostro viaggio alla scoperta dei sapori tradizionali della Puglia rimaniamo in Salento per presentarvi uno dei prodotti più famosi del sud della Puglia che non ha ancora scalato le classifiche dei blog di cucina, ma che presto lo farà. Parliamo del rustico leccese, una preparazione così deliziosa da rapire al primo morso. La ricetta tradizionale del rustico leccese è semplice: un impasto di pasta sfoglia ripieno di besciamella e pomodoro fresco che nel tempo è stata arricchita con l’aggiunta di mozzarella, anche se i tradizionalisti si oppongono a questa innovazione. Le origini del rustico più famoso del Salento sono incerte. C’è chi sostiene che la ricetta sia nata nelle famiglie aristocratiche della Lecce barocca durante il XVIII secolo e chi invece afferma che il rustico leccese sia una gustosa copia del cugino realizzato sulla sponda opposta dell’Adriatico: il burek. La ricetta è molto simile effettivamente: il rustico leccese è fatto con pasta sfoglia, il burek con pasta filo; il rustico è ripieno di besciamella e pomodoro, il burek farcito con formaggio e carne. Il rustico leccese è diventato lo street food più importante del Salento (come il panzerotto nel barese) ed è presente in ogni bar e rosticceria. C’è persino chi lo mangia a colazione!
Burrata
Allontaniamoci un momento dal forno per immergerci nel formaggio pugliese per eccellenza, diventato famoso prima di tutto grazie al suo utilizzo nelle cucine dei ristoranti stellati: signore e signori, sua maestà la burrata pugliese. La burrata è un’esplosione di sapore che incanta tutti coloro che la scoprono e che possono apprezzarla nel formato più piccolo, la burratina, o anche nella sua versione affumicata. La burrata è composta da una gustosissima sfoglia di pasta filata come quella della mozzarella, caratterizzata da una consistenza morbida. Al suo interno cela un’esplosione di formaggio stracciatella della miglior qualità. La regina dei latticini freschi pugliesi nasce nella zona della Murgia e la storia vuole che sia nata nel 1956 ad Andria dall’ingegno di tale Lorenzo Bianchino durante una tremenda nevicata. Lorenzo, dovendo trasportare la pasta della mozzarella dalla masseria dove lavorava nei pressi di Castel Del Monte fino alla cittadina di Andria, timoroso che questa si congelasse nel tragitto, decise di proteggere il famoso impasto all’interno di un “fagottino di mozzarella”. Da quel giorno la Puglia e l’intero mondo sono cambiati: era nata la burrata!
Pomodoro Regina di Torre Canne
Anche negli orti di Puglia c’è una regina che proviene da Torre Canne, un paesino in provincia di Fasano che si affaccia sulla bellissima costa adriatica. Il pomodoro regina di Torre Canne, al pari dei caroselli e delle carote viola di Polignano, è un ortaggio che potrete assaggiare e scoprire solo in Puglia. Viene coltivato sui terreni della costa, terreni sabbiosi e ricchi di sali marini donando a questo pomodoro un gusto unico e inconfondibile. Il nome “regina” deriva dal peduncolo che a maturazione prende la forma di una coroncina. Altrettanto peculiare è il processo di conservazione di questo pomodoro, che ancora una volta testimonia una tradizione votata a raccogliere e risparmiare ogni risorsa. I pomodori regina, sin dai tempi più antichi, sono conservati per tutto l’inverno dalle famiglie pugliesi. La storia ci racconta che nelle masserie della zona di Torre Canne questi pomodori dopo essere stati raccolti venivano legati tra loro con un sottile filo di cotone dando origine al celeberrimo “pomodoro d’appeso” pugliese. In questa maniera il raccolto estivo veniva essiccato e conservato per tutti i mesi più freddi dell’anno. I pomodori Regina fanno parte di uno dei tanti presidi Slow Food della regione e sono caratterizzati da un gusto sapido che deriva dai terreni a ridosso della costa dove vengono coltivati.
Brasciole
In tutta la provincia di Bari la domenica mattina è contraddistinta da un odore unico che si diffonde nelle strade dei borghi antichi fino all’ora di pranzo quando a tavola viene servito il tradizionale sugo di brasciole. Anche dette bragiuole o bragiuolette, nella variante più piccola, questi preparati di carne tipici sono una squisitezza alla quale non si può rinunciare durante la propria vacanza in Puglia. Le brasciole sono fettine di carne magra farcite con prosciutto cotto (o lardo), aglio tritato, prezzemolo e pecorino. Vengono solitamente realizzate con carne di vitello o di maiale, ma le brasciole, quelle con la B maiuscola, sono senza dubbio quelle preparate con carne di cavallo. La ricetta tradizionale vuole che vengano cucinate al sugo come i migliori ragù di carne e consumate durante il ricco pranzo della domenica. Le famiglie più tradizionali iniziano la preparazione sin dal sabato pomeriggio dove, a fuoco lentissimo, le brasciole vengono cotte per ore all’interno della salsa fresca. La domenica mattina si riprende la cottura iniziata il sabato donando alla carne una consistenza soffice al punto che “si squaglia in bocca”, come direbbero le migliori nonne baresi.
Chiacchiere di Carnevale
Le festività in Puglia sono molto sentite e diventano una ghiotta occasione per passare le giornate di festa, prima in cucina e poi a tavola per gustare le tradizionali ricette pugliesi. Sulle tavole, durante il carnevale, non possono mancare le chiacchiere. L’impasto è semplice: farina, uovo e zucchero. La preparazione è invece complessa ed è appannaggio delle nonne e delle mamme delle famiglie. Dopo aver impastato per bene, la massa viene stesa e tagliata a rettangolini per essere successivamente fritta e spolverata con zucchero a velo. Gli amanti della gastronomia pugliese annoverano la nascita delle chiacchiere al periodo degli antichi romani quando i dolciumi venivano fritti nel grasso animale proprio nel periodo di carnevale, dando origine ai frictilia (una preparazione tradizionale dell’epoca romana che veniva realizzata nel periodo di carnevale). Se state pianificando le vostre vacanze in Puglia nel periodo di carnevale, tenetevi pronti a mangiarne in quantità, perché le chiacchiere si sa, sono così: una tira l’altra.
Taralli dolci al vino
Il nostro viaggio nel mondo dei prodotti tipici pugliesi sta volgendo al termine e quindi abbiamo lasciato il dolce alla fine. I taralli dolci al vino sono un altro dolce tipico pugliese che viene preparato durante le festività. Sono solitamente protagonisti dei momenti conviviali natalizi quando nonne, mamme e nipoti si riuniscono per fare i taralli dolci rigorosamente a mano. L’impasto è a base di farina, abbondante zucchero e vino rosso, solitamente primitivo o negramaro, e ha una consistenza non facile da lavorare. Ottenuta la massa, viene data la forma tipica di tarallo, spolverati con zucchero e successivamente infornati a bassa temperatura per mantenere intatto il sapore e la consistenza soffice e delicata del tarallo dolce al vino pugliese [la foto dei taralli è di LecceNews24]
Mele cotogne
Un frutto raro che cresce in Puglia e che viene utilizzato in cucina in molteplici preparazioni tradizionali, gustose e pregne di storia. Parliamo delle mele cotogne, un prodotto tipicamente autunnale ricco di proprietà che fa parte della famiglia delle mele, ma ha un gusto totalmente differente. Le mele cotogne sono l’ingrediente cardine di un dolce della tradizione pugliese: la cotognata. Originaria del Salento, questa preparazione si è diffusa in tutta la Puglia molto rapidamente grazie al suo gusto dolce e alla consistenza inconfondibile. Si tratta di una buonissima marmellata densa al punto da essere tagliata e conservata a pezzi. È squisita se abbinata ai formaggi, ma anche da sola. Un’altra preparazione tipica è il liquore di mele cotogne, un dolce rosolio che non manca sulle tavole dei pugliesi DOC. Il gusto naturale e fruttato racchiude tutta la tradizione delle terre pugliesi. Viene realizzato mediante processo di infusione in alcool puro e poi miscelato con uno sciroppo di zucchero. Fatto riposare per qualche mese, è pronto per essere servito alla fine dei pasti.
Ognuno dei dieci prodotti tipici pugliesi è un must da provare durante le proprie vacanze pugliesi per poter cogliere a pieno la cultura e le tradizioni secolari che questa meravigliosa regione incarna.
Le foto di questo post sono state fornite direttamente da Made in Masseria.
L’anno scorso sono stato in Puglia insieme a mia mamma e devo dire che siamo stati positivamente colpiti dalla belleza di Brindisi, Alberobello e Monopoli. Il cibo poi è meraviglioso: la focaccia è molto saporita, squisita é anche la frisella condita con l’olio d’oliva extravergine ed i pomodorini, anche le orecchiette erano molto buone. In centro a Padova ho trovato un ottimo negozio di cibo Puglese e ho comperato subito un pacco di friselle!
e le orecchiette con le cime di rape? e i carciofi? e il cavolo verde piú saporito d’Italia? e patate riso e cozze? ci sono tantissime specialitá, impossibile elencarle in una pagina sola
bellissimo articolo e tutti i piatti li conosco da salentina! ma amo i taralli soprattutto quelli che vende antoniofiore.net