La settimana passata sono stato al Consorzio Produttori Vini di Manduria. Una realtà che ho avuto modo di scoprire meglio grazie alla disponibilità di Anna Gennari che cura le pubbliche relazioni dell’azienda. Abbiamo visitato il museo, fatto un giro in cantina con l’enologo Leonardo Pinto e, infine, degustato alcuni vini.
Il Consorzio è uno dei più vecchi di Puglia, fondato nel 1932. Da quella data a oggi, molte cose sono cambiate: il consorzio adesso può contare su 400 soci e su circa 1.000 ettari di vigneti, in gran parte vitati a Primitivo. Si avvale, inoltre, di collaborazioni con le Università e gli Enti di Ricerca per il recupero dei cloni ottimali e per la sperimentazione di tecniche di vinificazione. E’ una realtà calata nel tessuto economico sociale locale anche attraverso la creazione di eventi divulgativi di varia natura. Ho trovato interessante, ad esempio, la rivista semestrale Alceo Salentino, un periodico di cultura enoica e del territorio pubblicato dallo stesso Consorzio in 25.000 copie.
Dicevo, del Museo. Propriamente si chiama Museo della Civiltà del Vino Primitivo. Non è, pertanto, un museo del vino e basta. Scendendo nelle antiche cisterne della cantina, abbiamo seguito un persorso etnografico e documentario su quello che era la civiltà contadina di un tempo non tanto lontano, quello dei miei nonni per intenderci. Tanti gli oggetti del passato che ripercorrono la vita dei contadini, vi faccio vedere qualche fotografia di seguito.
La passeggiata in consorzio ci ha portato a incontrare Leonardo Pinto, l’enologo. Disponibilissimo a farci vedere la cantina, il luogo di produzione contemporaneo, per me la parte più interessante. Ecco alcune foto.
Ci siamo soffermati anche a discutere velocemente sullo spumante, una modalità di vinificazione nuovissima in tutto il Salento, che sta prendendo piede proprio da pochi anni a questa parte. Ormai, non c’è azienda quasi che non faccia il suo spumante qui, principalmente di negroamaro. Non ho ancora degustato con calma il panorama degli spumanti salentini, lo farò.
Siamo, quindi, ritornati di nuovo al punto di partenza. All’ingresso del Consorzio, troverete alla vostra sinistra il punto vendita e la zona degustazioni. Qui, abbiamo aperto alcune bottiglie. Dapprima uno spumante, il Leggiadro, un vino rosato ottenuto da uve negroamaro 100% con vigneti di 30 anni. E’ un metodo classico di 12,50% gradi, fruttato. Velocemente, mi è piaciuto, lo abbinerei senza dubbio a un antipasto estivo, magari in riva al mare, oppure a qualche piatto a base di pesce.
Poi, siamo passati a una serie di vini rossi, il Memoria e il Lirica, per concludere col Sonetto. Qui mi soffermo: un primitivo 100% da vigneti di 50-70 anni ad alberello pugliese di ben 14,50% gradi. Ottimo, adoro in generale il primitivo, ma questa bottiglia va oltre con il suo fruttato di mora e qualche nota speziata. Matura in barriques per venti mesi e si affina in bottiglia. Ve lo suggerisco.
A coronamento di tutto, un assaggio di Madrigale, un Primitivo di Manduria DOCG Dolce Naturale, sempre in purezza, da vigneti ad alberello questa volta vecchissimi di 80 anni. Un bel dolce naturale, che come ci ha suggerito la sommelier che ci ha guidato nella degustazione, ricorda frutti rossi in marmellata e una nota di cacao finale. Fate la prova a berlo con la pasta di mandorla oppure col panettone a Natale. Considerate che questa bottiglia è un piccolo cult tra i giovani della zona.
Se siete in zona, vi suggerisco questa tappa. Se volete maggiori informazioni sull’area, inoltre, vi segnalo l’Associazione Profilo Greco che vi proporrà una serie di itinerari nel centro storico di Manduria e lungo la sua bellissima costa di sabbia.
Fate un ottimo lavoro e soprattutto …un ottimo vino! A presto, Fabio.
grazie Fabio per la tua recensione!
l’apprezzamento per il nostro quotidiano impegno a promuovere il Primitivo di Manduria è linfa vitale e ci incoraggia a proseguire con entusiamo!
AG